La margherita e il falco

Chi leggerà queste righe probabilmente inorridirà al confronto … ma siccome da quando c’è wordpress ognuno con almeno una falange e un occhio funzionante ha la possibilità di aprire un blog e dire la sua… e siccome stamattina in bici nella calura romana il cervello mi viaggiava in strane direzioni… insomma è bene, credo, che anche qualcun’altro condivida con me questa storia.

Passando al dunque. Nella stessa settimana, l’ultima di giugno, l’Italia ha assistito a due lutti. Margherita Hack e Oberto Airaudi. Se il primo nome è noto a tutti, il secondo forse un pò meno, ma a qualcuno potrà tornare in mente qualcosa se dico il suo soprannome: Falco.

Falco è morto di tumore al fegato. In coerenza con i suoi principi ha rifiutato l’accanimento terapeutico. Aveva 63 anni. 35 anni fa, insieme ad altri ricercatori spirituali, aveva fondato la Comunità di Damanhur, in Valchiusella, Piemonte. Io in Valchiusella ci sono stata e ho conosciuto anche Macaco e un altro animale ancora, ma non mi ricordo più il nome. Chi decide di fare parte di Damanhur lascia il suo nome di battesimo e se ne prende uno ispirato alla fauna, o alla flora, o entrambi. Ho anche mangiato nel centro commerciale di Damanhur e pagato un tramezzino con la loro moneta, il credito damanhuriano, una valuta complementare che utilizzano per i loro commerci interni. Nel centro c’era un plastico dei Templi dell’Umanità, una costruzione abnorme che qualcuno ha definito l’ottava meraviglia del mondo. Sta dentro le montagne, l’hanno costruita loro, in pratica iniziando a scavare con un cucchiaino. Almeno così vuole la leggenda. Non ci sono andata a vederli però, perchè la visita costava sui cento euro o giù di lì. Ma oggi mi rimane la curiosità. Come saranno quegli oltre 8500 metri cubi di templi costruiti su cinque piani? Chi c’è stato ne è uscito con gli occhi luccicanti per l’emozione.

La Valchiusella è carina, si, ma non meravigliosa. Non è per il suo paesaggio infatti che Falco l’ha scelta. I templi sono stati costruiti lì dove esiste un “nodo splendente”, il punto in cui si incontrano le quattro linee sincroniche, i grandi fiumi di energia che attraversano la Terra e la collegano all’Universo. Mi fermo qui. Chi è interessato può approfondire. Io dopo qualche settimana da quel viaggio sono andata a trovare un amico, un architetto che vive in Toscana e che conosce bene Damanhur e la sua filosofia. Gli ho domandato su quella storia di evasione fiscale, per cui era stato indagato Falco nel 2004, una vicenda con numeri a sei zeri. “Secondo te un avatar può starsi a preoccupare di tasse e fisco?” mi aveva risposto.

Insomma. Falco è morto. Ma Damanhur e i suoi adepti ancora esistono. Vivono lì a 50 chilometri da Torino, con il loro tempio di 8500 metri cubi sotto i piedi. A pochi giorni dalla scomparsa del leader spirituale, si spegneva Margherita Hack. Astrofisica, membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e della NASA, prima donna italiana a dirigere il Dipartimento di Astronomia dell’Università di Firenze. Figlia di due aderenti della Società Teofisica Italiana e moglie di un cattolico, Hack ha sempre fatto mostra del suo ateismo. “L’idea che esista Dio mi sembra talmente assurda! Non c’è né Dio, né l’aldilà, né l’anima” disse a un giornalista di Repubblica nel corso di un’intervista “Quello che noi chiamiamo anima è il nostro cervello. Non credo nella vita dopo la morte e tanto meno credo a un paradiso in versione condominiale, dove rincontrare parenti, amici, nemici, conoscenti. Non mi soddisfa. Certo, può essere consolatorio: un po’ come credere alla Befana…”. Ma professarsi così strenuamente atea non è, alla fine, una forma di fede anche quella? “Dice? La verità è che non me n’è mai fregato nulla della religione, a esser sincera”. “Io la penso come Epicuro. Quando c’è la morte non ci sono io, e quando ci sono io non c’è la morte”.

L’astrofisica faceva parte del Comitato Italiano per il controllo delle Affermazioni sul Paranormale e dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, nel 2011 prese anche la tessera del partito politico Democrazia Atea. “La vita e la morte appartengono all’uomo e non a Dio. Uno Stato laico e non teocratico deve riconoscere il diritto all’eutanasia come all’aborto, ai pacs, al divorzio, alla ricerca sulle cellule staminali embrionali”. Lo ripeteva sempre.

Muoiono insieme. I due. Chissà che non si incontrino da qualche parte. In tal caso uno dei due dovrà delle spiegazioni all’altro. Questa è l’Italia. Fucina di menti creative e meravigliose. Capaci di guardare oltre. Aldilà della Terra. Un ventennio di bojate ci sta per annegare, ma a volte continuiamo a respirare boccate d’aria.

E’ normale

pulcinella dal buco 1024

Una mattina di due anni fa, poco dopo essermi trasferita nella casa in cui vivo,  ho trovato le gomme del mio motorino a terra, squarciate da un coltellino. Mentre ero lì che bollivo di rabbia, i miei vicini si sono avvicinati con aria pietosa, facendo spallucce. A me è successo sei volte, ha detto una placidamente, magari dove l’hai parcheggiato dava fastidio, mi spiega un altro tutto serio serio, a voce bassa. Ma cazzo non mi puoi venire a suonare alla porta se da fastidio? Beh magari non voleva disturbarti…. Lì mi sono fermata. Non era necessario andare oltre.

Oggi ho venduto il mio motorino. Vado in giro in bici. Non tutti i mali vengono per nuocere. Ma non la lascio mai fuori eh, perchè se la lasci fuori è normale che a qualcuno venga voglia di tagliargli le gomme. “L’Italia è il paese in cui tutto diventa normale” ha scritto Adriano Sofri nel suo libro sulla morte di Pinelli “si telefonava al centralino della Camera dei Deputati e si diceva <<Le Stragi, per favore>>, e quello rispondeva: <<Resti in linea prego>>, e ti passava la Commissione Stragi… presto tutti fecero l’orecchio a quell’incredibile denominazione”.

Ieri sono andata dal fruttivendolo, parlava con una cliente nel suo italiano profumato d’India. “Non capisco perchè a Berlusconi sette anni. Tutti vanno a puttane in Italia. Perchè solo a lui sette anni di prigione?”. E questa è l’Italia vista da fuori. Tutto è normale. I preti pedofili rimangono dietro l’altare, i mafiosi al governo e i bugiardi a scrivere sui giornali.
Così poi anche il resto, a effetto cascata, diventa normale. Lavorare otto ore al giorno con il culo incollato a una sedia per pagare le cure dal dietologo o dall’ortopedico, fare gli straordinari per permettersi una baby sitter, trasportare i figli da un recinto gommoso a un acquaparco per poi mandarli in terapia per iperattivismo.

L’aggettivo normale sta solitamente a indicare la mancanza di fattori eccezionali. Lo leggo sul dizionario. E se non ci sono eccezioni, non c’è neanche la curiosità di guardare oltre, di girarsi ogni tanto da un’altra parte. Einstein diceva “se non riesci a fare una cosa è inutile che continui a provare nella stessa maniera. Cambia strada”.

Hieronymus Bosh. Particolare del Trittico delle delizie

bosh

 

« Nonostante le molte ingegnose, dotte e in parte estremamente utili ricerche dedite al compito di decifrare Jerome Bosch, non posso fare a meno di credere che il vero segreto dei suoi magnifici incubi e fantasticherie debba ancora essere svelato. Abbiamo scavato alcune brecce attraverso la porta di una stanza chiusa; ma in qualche modo non ci sembra d’aver trovato ancora la chiave»

Erwin Panofsky, storico d’arte